Gli incontinenti

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Fausto Anderlini

Gli incontinenti

Questa lotta titanica delle regioni della destra (con Toti in testa e Bonaccini in ultimo) contro l’imposizione della mascherina agli scolari è degna di Rabelais, o di Vamba, l’autore del Giornalino di Gian Burrasca. Essendo che l’argomento base è che gli irrequieti imberbi non rispetteranno l’obbligo vien subito da chiedersi che cavolo di senso abbia la ribellione a una norma che non sarà rispettata e per giunta neanche sanzionata. Come se Rosa Park si fosse seduta su un autobus di soli neri con un unico bianco in piedi (poi finito arrestato per aver trasgredito la norma del bianco seduto).

L’argomento è tipico dell’idiozia ribellistica destrorsa. A parte che le scuole sono (anche) strutture di disciplinamento e che stare seduti composti per ore è un sacrificio di gran lunga superiore al portare una mascherina, vale per la scuola quel che vale per tutti. Portare la mascherina è un tipico ‘consiglio normativo’: lo si emana confidando che i comportamenti si uniformino ad esso nel nome del buon senso. Ben sapendo che ci sarà una quota di trasgressori infantili, modello Salvini, Briatore e altra illustre congerie, che a bella posta faranno il contrario. Avendo contro di essi null’altro che l’arma della deprecazione morale.E semmai giova ricordare che nel caso della scuola si potrebbe anche ricorrere, con maggiore efficacia che nelle discoteche dei panzoni milionari, al voto in condotta.

Questi zelanti ‘governatori’, in realtà, proiettano sui fanciulli il balordo che è in loro. Sono tutti dei gian burrasca. Che quando diventano adulti e prolificano si palesano come quegli energumeni che prendono a cazzotti l’insegnante perchè ha osato dare un brutto voto al loro figlio scimunito.

L’hombre de la derecha è un idiota incontinente. Incarna il maschio che misura la sua pseudo-virilità facendo i cazzi propri sempre e dovunque. E già la ‘casa delle libertà’ fu il de profundis di ogni sana etica protestante celebrato per una nuova borghesia furfantesca arricchitasi con la frode. Una genia di incontinenti, che spisciazzano fuori dalla tavoletta e se ne fa vanto. L’uomo dell’orinatoio che si ribella al pio oratorio e fa di questo la sua religione dei lumi avversa all’oscurantismo.

Ed è su questa base ideologica demenziale che sta montando una vera e propria guerra di secessione regionalista contro lo stato. Uno schiantos. Fascio-dadaismo. Un branco di idioti con lo scolapasta issati sulla tazza che gridano: l’etat c’est moi. Perversa e grottesca transizione urinario-fecale del neo-sovranismo identitario. Comunque coraggio. A parte il fatto che è del tutto probabile che i fanciulli si adeguino alla regola con maggiore impegno civico che gli adulti, se questa guerra dovrà arrivare all’estremo lo Stato centrale avrà pur sempre un’arma letale: inviare in periferia non più mascherine ma balle di pannoloni. E sciacquoni invece che ventilatori. Però con l’uso della massima violenza legale per farli adoperare.

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