Gli insegnanti stanno diventando i nuovi nemici del popolo di Draghi

per mafalda conti
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Docenti, lo spin del governo e la giustizia dei numeri
Da giorni conduco una mia personale campagna contro il Ministro Bianchi, contro la trasformazione degli insegnanti in untori da additare al pubblico ludibrio, contro l’idea che le magagne del governo Draghi possano essere artatamente celate dalla esibizione di un nemico del popolo, che faccia da bersaglio per il risentimento e la frustrazione diffusi, alla maniera populista. Tant’è che ho ipotizzato che l’esecutivo in carica abbia un taglio tecnico-populista, appunto, con un profilo inedito davvero tutto da studiare. Torno dunque sul tema, dopo aver letto un pezzo di Andrea Capocci sul ‘manifesto’ di sabato, dove si riassumono i dati forniti in questi giorni dalle regioni, tali da configurare una sorta di ‘anagrafe vaccinale’ del personale scolastico.
Ebbene, dice Capocci, “non è vero che nella scuola ci sono oltre 220.000 novax”. Il fenomeno, anzi, sarebbe parecchio ridimensionato. I docenti già vaccinati o che lo stanno facendo sono l’89%. Un dato aggiornabile, peraltro, perché alcune regioni hanno comunicato solo la cifra delle persone completamente vaccinate. Calcolando prime dosi e prenotazioni, siamo probabilmente oltre il 90%. Se pensate che la percentuale delle persone in età lavorativa vaccinate è solo del 71%, vi renderete subito conto che la categoria docenti è ben oltre quel dato. I non vaccinati del settore scolastico sarebbero, perciò, un numero inferiore al 10%, altro che il 18% agitato sui media da tempo. Non basta. La Sicilia, indicata da Figliuolo come la pecora nera con il suo 58% di vaccinati, è invece in linea con il dato nazionale: sull’isola l’89% del personale scolastico, scrive Capocci, ha già ricevuto almeno una dose di vaccino. Nella Liguria, dove ci sarebbero torme di novax al galoppo, i non vaccinati in realtà sono solo l’8%, non il 35% come si vaticinava. Siamo, dunque, ben sotto la media nazionale.
Sono stufo della campagne di comunicazione e degli spin utili a coprire l’incapacità del governo. Sono stufo di veder sventolato sempre il fantasma dei novax come unica causa delle incertezze e ritardi del piano vaccini, soprattutto in questa fase in cui non vacciniamo più i 500.000 di primavera (ma ci avevano promesso un milione, come il milione di posti di lavoro di Berlusconi e Renzi, che pena), ma appena 250.000 e anche meno. Sono stanco di vedere i docenti italiani (mal pagati, mal considerati, e ora pure additati come untori, quando sono gli studenti, ossia la componente maggioritaria a scuola, a non essere vaccinati) usati prima come soggetti di sperimentazione di massa del vaccino, e oggi additati come irresponsabili.
Il governo chiacchieri meno, faccia meno spin comunicativo, sia meno populista, e forse i numeri miglioreranno senza che vi sia bisogno di un nemico del popolo da indicare al risentimento e alla indignazione sociale. Se proprio si vuole usare il bastone solo coi docenti, almeno si eviti di togliere loro lo stipendio, li si demansioni temporanamente, si avviino a un lavoro di ufficio nel caso, anche presso enti pubblici territoriali, per il tempo necessario all’acquisizione di un green pass. Ma i migliori, i tecnici, i sapienti la finiscano di prenderci in giro. La pandemia è una cosa seria, dove muoiono vite umane, non è solo un maledetto ostacolo alla crescita della ricchezza dei soliti pochi nel mondo.
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