di Luigi Altea – 31 maggio 2019
Gli Italiani che hanno votato massicciamente per la Lega sono, in grandissima parte, gli
stessi che un tempo votavano per la Sinistra.
Non sono né meno intelligenti e neppure meno istruiti di quando votavano per il PCI.
Sono gli stessi, non sono cambiati.
Forse è cambiata la Sinistra…
l’Italia è oggi il paese più ignorante d’Europa, ma ieri lo era anche di più.
I minatori, i pastori, i giovani disoccupati sardi che un tempo votavano per Renzo Laconi, e per Velio e Nadia Spano, non solo non avevano terminato la scuola dell’obbligo, che allora era la quinta elementare, ma molto spesso non sapevano nemmeno cosa fosse la scuola.
E tuttavia sapevano riconoscere chi era dalla loro parte, chi li avrebbe difesi contro i soprusi e le ingiustizie, chi non li avrebbe mai traditi.
Anche i braccianti pugliesi non erano molto istruiti, e il loro “leader”, Giuseppe Di Vittorio, era quasi analfabeta.
Eppure capiva e si faceva capire, senza rischiare di essere frainteso, e di doversi penosamente correggere.
La politica è fatta di programmi, ma è fatta anche di passioni.
Si può essere passionali amando.
Si può essere passionali detestando…
Detestando chi ci ha portati fin qui, dopo una serie ininterrotta di promesse non mantenute, di timidezze, di viltà, e di tradimenti.
Detestando chi la Sinistra l’ha svuotata, corrotta, distrutta.
Detestando chi, dopo aver perso tutte le elezioni…pretende d’insegnarci come si farà, la prossima volta, a vincerle.
A Guspini, la Stalingrado della Sardegna, i lavoratori, i disoccupati e i pensionati, morituri di silicosi, senza saper né leggere e né scrivere, cantavano in piedi e a squarciagola l’Internazionale.
Era passione e intelligenza politica.
Non cantavano perché erano felici.
Erano felici perché cantavano Bandiera Rossa.
