La ricerca di oggi 27 luglio: “Gli indifferenti”

per mafalda conti

La ricerca del giorno su #babelezon
Oggi: 🔎 Gli indifferenti 📚 -> CLICCA QUI

Il 27 luglio 1929 viene pubblicato “Gli indifferenti”, romanzo d’esordio di Alberto Moravia.
Pubblicato per iniziativa dell’autore dalle Edizioni Alpes di Milano. Il volume è stato finito di stampare il 2 maggio 1929 nelle officine della Federazione Italiana Biblioteche Popolari.
Scritto dal 1925 al 1928 dal giovanissimo scrittore e rifiutato dalle edizioni «900» mentre, poco prima della pubblicazione, alcuni brani del romanzo, poi espunti dal testo, apparvero su «L’Interplanetario» di Libero De Libero.
Già nell’ottobre 1929 c’è la prima ristampa: il suo successo è clamoroso.
Dovuto al clamore suscitato dalla sua rappresentazione molto negativa della contemporaneità, il romanzo viene attaccato dal regime fascista e dalle gerarchie ecclesiastiche. Per molti anni Moravia ha difficoltà a fare i conti con quest’opera prima; solo nel dopoguerra riesce a liberarsi dall’idea di essere solo l’autore degli Indifferenti e a dare continuità a questo libro che è matrice di tutta la sua opera.

Chi sono gli Indifferenti? Sono nel loro nucleo la famiglia Ardengo che è la borghesia italiana di allora. Roma prende il carattere del generone, che è la quintessenza di un certo tipo di borghesia alle prese con la modernità, la modernità significa anche il senso di irrealtà che vive Moravia e che trasferisce nel suo personaggio di Michele.

Per capire il successo degli Indifferentibisogna pensare prima di tutto che gli ultimi romanzi di vero successo erano stati quelli di D’Annunzio, quarant’anni prima. Tutti i movimenti letterari che erano venuti dopo D’Annunzio, da quello della Voce a quello della Ronda, erano stati contrari alla narrativa. D’altra parte però il grande successo della collezione dei classici russi della casa editrice Slavia aveva creato un’attesa quasi maniaca per un romanzo finalmente italiano. Gli indifferenti a molti sembrò che riempisse un vuoto e questo spiega perché piacque a critici di scuole assai diverse. Non mancarono del resto voci contrarie; l’Italia è ancora oggi un paese di mentalità moralistica e cattolica. Figuriamoci allora!

Gli indifferenti è un libro assolutamente casto e fu attaccato invece, come se fosse stato un libro pornografico.

Poi ci fu la reazione politica da parte del fascismo e questa, in qualche modo, era più giustificata di quella del moralismo tradizionale. Perché il fascismo affermava e proclamava di aver rinnovato la società italiana. Invece, ecco, il tanto atteso romanzo italiano smentiva le sue affermazioni. Il succo di questa affermazione fascista si può trovare in un discorso pubblico pronunziato dal fratello di Mussolini, Arnaldo, che era uno dei proprietari della casa editrice Alpes che aveva pubblicato il romanzo. Disse:

Vorremmo sapere se la gioventù italiana deve legger i libri di Dekobra, inventore di facili avventure decadenti, di Remarque, distruttore della grandezza della guerra, e di Moravia, negatore di ogni valore umano.

Le parole di quest’uomo che, armato di tutto il fascismo, se la prendeva con un ragazzino di vent’anni dimostrano, se non altro, che la letteratura, anche la più aliena dalla critica sociale, va sempre molto oltre le vere intenzioni degli scrittori.

Prima edizione del libro “Gli indifferenti”
Anno di pubblicazione 1929
Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.