Lettera dall’America, la nuova America di Trump: “licenziati con una secca mail e hanno un’ora per sgombrare la scrivania e lasciare l’edificio”

per Gian Franco Ferraris
Fonte: Limes

Lettera dall’America, la nuova America di Trump: “licenziati con una secca mail e hanno un’ora per sgombrare la scrivania e lasciare l’edificio”

Quello che segue è lo stralcio di un messaggio che abbiamo ricevuto da un accademico statunitense. Abbiamo scelto di pubblicarlo perché dà il senso del convulso momento americano. In particolare, restituisce in modo diretto ed efficace l’intensità del crescente scontro politico, sociale e culturale che investe il paese e che da tempo ci impegniamo a documentare. A tutela dell’autore, ne abbiamo omesso il nome.

 

Cari amici,

sono in procinto di andare in pensione, ma sfortunatamente l’iter è stato completamente sconvolto dai licenziamenti decisi dal Doge (Department of Government Efficiency, n.d.t.) e dal diluvio giornaliero di nuove direttive, apparentemente casuali. Da alcune settimane sto facendo una corsa contro il tempo per eliminare ogni riferimento al Dei (le politiche di inclusione, n.d.t.) e alla comunità lgbtq+ dai miei sillabi, dalle lezioni e dagli appunti per gli studenti. Sto anche togliendo qualsiasi riferimento alla famosa bomba atomica Enola Gay, che per uno storico militare è pura follia, ma anche alla parola transitive perché… beh… la radice «trans» è altrettanto problematica per i puristi della grammatica. Tutto questo anche per proteggere il più possibile i miei collaboratori, specie i neoassunti, che sono in preda all’angoscia. Molti hanno spostato le loro famiglie a Washington e comprato casa, ora vengono licenziati con una secca mail e hanno un’ora per sgombrare la scrivania e lasciare l’edificio.

Un saluto

(traduzione di Fabrizio Maronta)

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