Luciano Canfora: Ursula&C. lascino in pace De Gasperi: la sua Difesa europea era un’altra cosa
Caro Direttore, aleggia nella nostra stampa il dilemma ducesco “Burro o cannoni?”. E, ora come allora, il coro domestico risponde: “Cannoni!”. Più acculturata, Von der Leyen sfodera Alcide De Gasperi a sostegno degli 850 miliardi di euro per cannoni. E attribuisce a lui, parafrasandolo, un pensiero penosamente tautologico: che cioè la difesa serve per difendersi.
Si può ipotizzare che la ineccepibile sentenza, che certo Monsieur de la Palice avrebbe fatta propria, venga posta in relazione, dalla Presidente, con la sventurata storia della “Comunità Europea di Difesa” (CED) affossata dalla Assemblea Nazionale francese il 30 agosto 1954, nonostante il pesante intervento del Segretario di Stato Usa a sostegno di quell’infelice trattato. De Gasperi era morto a Sella di Valsugana undici giorni prima che il Parlamento francese – coralmente, da destra a sinistra – respingesse un progetto che, ad appena otto anni dalla fine della guerra comportava il riarmo della Germania (Ovest) incorporata appunto nella CED. L’Unione europea occidentale (UEO) era ancora di là da venire; i trattati di Roma erano ancora in mente Dei. Però oggi è d’uso tirare in ballo un galantuomo come De Gasperi. Il nostro inconsapevole ministro degli Esteri lo accomuna sistematicamente a Berlusconi.
Forse perché entrambi condannati: De Gasperi in carcere per antifascismo dal marzo 1927 all’agosto 1928, Berlusconi ai servizi sociali condannato in via definitiva per frode fiscale.