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Quando si dice che la scienza e la tecnologia sono neutrali e non al servizio del Capitale.
E’ iniziata da qualche tempo la campagna del 5G. Cioè di una nuova tecnologia, “meravigliosa” ce la presentano, per i cellulari di nuova generazione.
Ma ce n’è veramente bisogno?
Gli strati popolari e la stragrande parte della società sente il bisogno, la necessità di parlare, di mandare foto, di whattappare, o di accedere ai social con più velocità? Fare un selfie e condividerlo con i propri contatti il più velocemente quasi in tempo reale è la vera emergenza?
Io non credo.
Ma vediamo in cosa si traduce sul piano pratico, e non tecnologico questa nuova generazione di cellulari!
Intanto partiamo da un dato di fatto. Il mercato dei cellulari è saturo. Non si sa più cosa inventarsi. Piatto, ultra sottile, con telecamere sempre a più ad alta definizione. Ma ormai le vendite stagnano. E’ dunque gli operatori del settore scalpitano per aprire nuove frontiere. Buttare alle ortiche il vecchio e invadere il mercato del nuovo. L’usa e getta è il must.
Per una società sempre più interconnessa e sempre più vulnerabile e indifesa.
E per non fare i catastrofisti, basterebbe una tempesta solare e la conseguente irradiazione magnetica anche di piccola entità per fermare tutta intera e tutta insieme una società!
Ma questo è un altro discorso!
Gli investimenti sono ultra miliardari, perché si tratta di installare nuove antenne sempre più in maniera capillare, dato che le alte frequenze usate coprono celle sempre più piccole e ogni ostacolo rappresenta una barriera. Rifare la rete, dunque, e investimenti anche che riguardano i diritti che ogni operatore deve pagare allo Stato in quanto proprietario e concessionario.
Ecco che dunque si incontrano i veri interessi. Quello degli operatori che devono aprire nuove frontiere di mercato e dunque di profitto. E quello dello Stato che così incassa nuove entrate e far fronte all’endemico problema del debito pubblico.
Ma chi paga?
Naturalmente i consumatori, che non hanno chiesto nulla, non sentono questo nuovo bisogno indotto, ma che sono destinati a pagare forzatamente questo nuovo business.
E non è che qualcuno, idealista, potrà dire “No! io mi rifiuto di essere strumento consumistico e di bisogni indotti”.
Nel giro di qualche anno i cellulari 4G non funzioneranno più e dunque o sei dentro la società e all’uso del cellulare, oppure sei Out. Sei come il giapponese in una isola sperduta del Pacifico in attesa della fine della guerra.