NO AL BLOCCO CRIMINALE STATUNITENSE!

per Maddalena Celano
Autore originale del testo: Maddalena Celano

 

Questo venerdì, 11 dicembre, a Roma, dalle ore 16.00 fino
alle ore 18:00, a Piazza Santa Prisca si è tenuta una manifestazione di
solidarietà per Cuba contro il criminale “bloqueo” statunitense.

Hanno aderito all’iniziativa i cubani residenti in Italia
amici di Cuba, la Rivista teorica “Ideologia Socialista”, l’Associazione
Italia – Cuba Nazionale, l’Associazione La Villetta per Cuba, il Circolo A.
Mella – Italia Cuba Ostia Antica, l’ANPI, CIP Alessandrino, AIASP, CSOA La
Strada, Patria Socialista, Ass. Valle del Tevere, Angolo Cubano, Lato Cubano,
Artisti Romani, Comitato 28 Giugno e Ass. Provincia Havana.

I Partiti politici che hanno aderito all’iniziativa sono:
Convergenza Socialista, Rifondazione Comunista Federazione di Genova, PRC
Spinaceto, PRC Cinecittà, PRC Villaggio Breda, Comunisti Italiani e Partito
Comunista.

Hanno aderito anche i sindacati: CGIL, CISL, UIL.

 Le associazioni, i
sindacati, i partiti e i movimenti politici presenti chiedono la fine del criminale
“bloqueo” nordamericano e la nomina del contingente Henry Reeve per
il premio Nobel per la pace 2021.

Tutti i presenti
supportano il lavoro di Cuba per la tutela dei  diritti umani.

I presenti denunciano
il blocco economico, commerciale e finanziario con cui gli Stati Uniti
attaccano da ben 60 anni il popolo cubano, crudelmente rafforzato dall’
amministrazione Trump, come una flagrante e massiccia violazione dei Diritti
Umani di un intero popolo.

Inoltre chiedono il
riconoscimento dello straordinario lavoro di Cuba, nel campo dei diritti umani,
sia per il proprio popolo, che oggi gode di straordinarie conquiste sociali per
tutti i cittadini in equità, sia a favore di altri popoli, che nel corso dei
decenni hanno ricevuto la mano solidale di Cuba.

Oltre a ciò, i presenti
hanno ringraziato Cuba, a nome del popolo italiano, per l’ assistenza medica
solidale offerta da Cuba, nel 2020, all’ Italia, con l’ invio di due brigate
del Contingente Henry Reeve alle regioni Lombardia e Piemonte, per il contrasto
al COVID-19.

I nemici di Cuba,
spesso, strumentalizzano l’ astratto “diritto umanismo” borghese per screditare
Cuba a livello internazionale e giustificare sanzioni ed embarghi contro l’isola.

 Eppure gli stessi diritti umani sono stati
classificati in conformità a vari criteri, quindi possiamo trovare
classificazioni che si riferiscono alla loro natura, origine, contenuto e
all’argomento cui si riferiscono. A scopo pedagogico, sono stati classificati tre
raggruppamenti suddivisi in tre generazioni, secondo il momento storico in cui
sono emersi o dal riconoscimento che hanno avuto dagli Stati. È conveniente
indicare che i tre raggruppamenti dei diritti umani, suddivisi in tre
generazioni, non significa che alcuni diritti abbiano più o meno importanza
sugli altri, poiché tutti trovano nella dignità umana il fine da raggiungere.
Quindi: nella prima generazione troveremo i diritti civili e politici, nella
seconda generazione i diritti economici, nella terza generazione troveremo i
diritti culturali e ambientali. È importante affermare che all’interno
dell’insieme dei diritti umani non ci sono livelli o gerarchie poiché tutti
hanno uguale rilevanza, quindi lo Stato è obbligato a trattarli globalmente e
in modo giusto ed equo, su un piano di parità e dando a tutti il ​​diritto di
stesso peso. Tuttavia, il primo diritto umano, quello propedeutico a tutti gli
altri diritti e universalmente riconosciuto è il “diritto alla vita”: tutti
hanno diritto al rispetto della propria vita. Questo diritto dovrà essere
concettualizzato in due sensi:

a) Come obbligo per lo
Stato di rispettare la vita nell’esercizio delle sue funzioni;

b) Come limitazione,
quando si agisce da individui, in modo che nessun individuo (o situazione)
privi della vita un altro individuo.

Ebbene: Cuba è l’unico
stato latino-americano (e uno dei primi al mondo) ad aver radicalmente
sconfitto la denutrizione infantile. Cuba è lo stato latino americano più
sicuro (parlando di sicurezza personale e assenza di violenza) in grado di
garantire un’aspettativa di vita, a tutti i suoi cittadini, paragonabile solo a
quella dei paesi più sviluppati del mondo. Inoltre abbiamo il diritto
all’uguaglianza e il divieto di discriminazione, la parità tra donne e uomini e
l’eguaglianza davanti alla legge: Cuba è uno dei pochi paesi al mondo in cui vi
è assoluta parità, tra uomo e donna, nella partecipazione alla vita politica e alla
vita economica e professionale. Uno dei pochi paesi al mondo in cui il numero
delle parlamentari (donne) è persino lievemente superiore a quello dei
parlamentari (uomini). Uno dei pochi paesi al mondo in cui le minoranze
“razziali” (i neri e i meticci) godono della piena inclusione e della piena partecipazione
alla vita politica, economica e produttiva del paese. Esiste anche il diritto
alla cultura e all’istruzione: Cuba è stata una delle prime nazioni al mondo ad
aver sradicato l’analfabetismo, già nel lontano 1961, e a garantire un’istruzione
globale, piena e di qualità, a tutta la sua popolazione.

Per questa ragione,
Cuba rappresenta il primo (e forse l’unico) paese al mondo in grado di
garantire quelli che sono i diritti umani “sostanziali”, a tutte e a tutti: i
cubani sono persone con diritti, contro l’astratta teoria “diritto umanista”
che insegue prevalentemente la “forma” del diritto.

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