Va a finire sempre così

per Andrea Colli
Autore originale del testo: notizie di stampa/Andrea Colli

di Andrea Colli 17 dicembre 2014

I fedelissimi di Renzi leggono nelle parole del Capo dello Stato un assist a tutto tondo nei confronti del premier, ma lui sa benissimo che l’addio prossimo venturo di Napolitano è la tempesta perfetta dalla quale è difficilissimo uscire indenne. Renzi spera, forzando tempi e resistenze, di ottenere il via libera del Senato all’Italicum prima dell’inizio del voto per il Quirinale. La partita delle partite, quella del Colle, è, nel frattempo, entrata nel vivo. Ieri, il nome che tornava insistente in ambienti democratici, era quello del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Che avrebbe dalla sua vari punti di forza: potrebbe andare bene a tutto il Pd, non dispiacere a Forza Italia e, in quanto tecnico, magari attrarre anche qualche grillino. Padoan sarebbe una figura di garanzia verso l’esterno, ma anche uno che terrebbe la barra diritta sull’economia in Europa. Un altro nome che gira e che gode della fiducia di Napolitano, della Curia romana (si c’è anche lei a orientare il voto) e dello stesso Berlusconi è quello dell’ex guardasigilli Paola Severino. La benedizione è silenziosa e unanime. In Vaticano, l’avvocato da 7 milioni di euro di imponibile l’anno – dichiarazione di un paio di anni fa – è già introdotta. In passato, lo studio Severino ha tutelato lo Ior. E per completare l’elenco con le più importanti prestazioni d’opera offerte, non vanno dimenticate Telecom, Enel, Eni e Rai o la cattedra all’università Luiss di Confindustria e Caltagirone. Insomma, scordiamoci Prodi o Rodotà perché in Italia comandano i poteri forti del conservatorismo e verso la sinistra non ci sarà mai alcuna apertura.

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