Arrivano gli euro e (forse) le “madri coraggio”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

Arrivano gli euro e (forse) le “madri coraggio”

Dalla home di Repubblica non si capisce bene che cosa sia accaduto, perché francobollano la notizia in basso a destra. Forse temono che sia interpretata anche come un successo del governo, visto che l’Italia da mesi questo chiedeva e questo ha ottenuto. E si sa che a Repubblica (e alla informazione in genere) questo governo fa schifo. Ma il fatto vero è che stavolta arrivano davvero aiuti economici europei ai singoli Paesi, proporzionalmente ai bisogni e ai livelli di crisi prodotti dalla epidemia di Covid.

È una novità che stronca senz’altro il fiato ai sovranisti, ma rianima la borghesia finanziaria, il mondo confindustriale, i tecnocrati, nonché settori politici che vorrebbero gestire questi flussi finanziari. Li rianima e li rafforza nel convincimento che serve adesso un governo che sappia “spendere bene” il gruzzolo, che faccia le riforme che ci suggeriscono, che garantisca il “mondo delle imprese”.

Ovviamente il loro “grazie” va a Merkel e Macron, loro sì, mentre il silenzio è totale su Conte e sul governo che si sono spesi dalla prima ora della pandemia per questa soluzione, evidentemente con argomenti giusti. Conte veniva anche sbeffeggiato, e si diceva che stava combattendo una battaglia da kamikaze solo per se stesso, sapendo di perderla. Puro istinto di conservazione. Ecco invece come’è andata.

E adesso? Da domani, dopo il primo stordimento, vedrete la destra ripartire per dimostrare che quelli europei sono soldi finti e lenti, e dunque c’è poco da festeggiare. Nel senso che puntano a volerli gestire, ma senza darti soddisfazione immediata. Ai sovranisti nostrani, di destra e di sinistra, l’Europa fa schifo, ma si soldi europei sono buonissimi.

Quelli di Repubblica e della Confindustria, invece, ripartiranno in tromba col ‘nuovo’ governo, quello tecnico e dei capaci, affinché sostituisca l’attuale, che, in fondo, è solo una semplice espressione parlamentare, no? La tenaglia di destra sovranista, da una parte, e governisti borghesi dall’altra potrebbe produrre mostri. Potrebbe sobillare le categorie sociali, tentare forme di sovversione, oppure bracci di ferro tra livelli istituzionali (le regioni non hanno ancora finito di alzare la voce), scatenando contro il governo la stampa e i media come se non ci fosse un domani.

Sono facili profezie. Ne faccio però una più difficile, questa. Per far saltare il tappo servirà, a un certo punto, far leva su spezzoni sociali pronti a tutto. Sanguigni, reali. Accade spesso in situazioni del genere. In Cile per dire furono i camionisti. Adesso, senza fare paragoni eccessivi e col beneficio di inventario, io credo che un segmento sociale che potrebbe essere strumentalizzato a questo scopo potrebbe essere quello delle mamme. Che chiedono la riapertura della scuola a tutti i costi e “in sicurezza”, pronte ovviamente a scatenare il putiferio se uno soltanto dei loro bambini o ragazzi fosse contagiato.

Ecco, io ce li vedo la stampa e i media, nonché la destra, e pure i giornali del “mondo delle imprese” a cavalcare la protesta e i sit in, gonfiandoli più del dovuto e chiedendo le dimissioni del “governo incapace”. Vedo i titoli: “Le madri coraggio vogliono riaprire la scuola”.

Fantapolitica? Esagero? Può essere. Ma è certo che ci sarà nel Paese un “autunno caldo”, come minaccia Salvini, e la borghesia finanziaria di sicuro non resterà con le mani in mano, ma sarà (è) pronta a scendere in campo come già sta facendo in tema di editoria e di comunicazione. Sarà un momento difficile, politicamente più difficile di questo. Dobbiamo essere pronti alla burrasca. Anche perché non sappiamo se ci sarà una seconda ondata di contagio e di quale entità. Sapevatelo.

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