di Mariano Fasciolo
Le macchine desideranti
Bungalow 1321
Joshua Lin Mac Intosh tornò al bungalow 1321 molto provato dalla giornata di lavoro al Centro Sperimentale Sensazioni Epidermiche Dimenticate (CSSED).
Si trovò disteso sul lettino-nuvola a circolazione di vapore freddo, sorseggiando una bibita energetica e finalmente si concesse il meritato riposo.
Le prime note di musica psicoclassica invasero la piccola stanza mentre il lettino planava vicino ad una parete, e con una pinza meccanica prese dalla mensola un flacone che portava la scritta “Sentimenti Profondi”, scelse un chip che pose sulla fronte dell’Operatore e si materializzò, in forma di ologramma, una splendida ragazza dagli occhi stellati e dai lunghi capelli che sembravano mossi dal vento, con la quale iniziò un appassionato soliloquio.
– Cara, dolce Zephira ho ancora negli occhi e nella mente il ricordo inalterabile della tua bellezza, della tua selvaggia sensualità così discordante con il panorama asettico che ci circondava lassù su Vega, durante il nostro ultimo week-end. Sai che ho un’attività molto noiosa, tu sola sei il raggio di luce che illumina il mio grigio cammino e la mia mente e il mio cuore vanno volentieri insieme al prossimo incontro. Nei tuoi occhi vedo cieli misteriosi, luoghi dimenticati, ricordi ancestrali di generazioni perdute.
Io ti ringrazio, Zephira, della tua sola esistenza e spero di incontrarti al prossimo equinozio.
Ti sorridono i miei occhi, per sempre Joshua.-
L’ologramma venne catturato dal chip, che la pinza sollevò delicatamente riponendolo nel flacone insieme agli altri, mentre il lettino correva verso l’oblò del bungalow 1321: un triangolo di lune piene si stagliava nel cielo viola come un antico occhio divino che illuminava a giorno la processione infinita dei bungalow, galleggianti in un oceano caldo di lava.
E per Joshua Lin Mac Intosh, Operatore del CSSED, era sempre stato uno spettacolo da non perdere.
