L’epidemia e la sceneggiata

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Franco Cardini
Fonte: Minima Cardiniana

L’EPIDEMIA E LA SCENEGGIATA

Epidemia, epidemia,
per carogna che tu sia
ecco qua demagogia
che arrivati a Epifania
ti dà un bel foglio di via:
e a gennaio, mamma mia,
tu ritorni: e così sia.

Quod demonstrandum erit. Verrà la Terza Ondata, e avrà gli occhi di Conte.
Allegri, italiani. Oggi, prima domenica di Avvento, tutto sta andando per il meglio. Il governo ha promesso; i partiti si apprestano a contendersi il merito dello scampato pericolo; le lobbies farmaceutiche stanno facendo a gara per approntare la miracolosa Teriaca che ci guarirà tutti con l’Elisir di Vita in confronto al quale l’Elisir d’Amore del mago Dulcamara è acqua di rose; le chiese si apprestano ad aprire i loro battenti per la Messa di Natale magari un po’ anticipata e per il Te Deum; negozi, hotels, ristoranti e centri commerciali sono lì pronti, per salvare il fatturato; il regresso del contagio è un Miracolo Annunziato.
Avete notato con quanta e quale tempestività si sta rapidamente passando dalle regioni rosse a quelle arancione e da quelle arancione a quelle gialle? Con ferrea logica semaforica, entro le prossime due settimane (seconda e terza d’Avvento) i contagi saranno quasi azzerati, la situazione sotto controllo, potremo riprendere a consumare e a recuperare tutte le cattive abitudini di un tempo. Né mancherà chi sarà pronto ad assicurarci che non poteva esser che così perché l’epidemia era tutto un bluff, un’invenzione dei cinesi o delle multinazionali (purtroppo nazisti e comunisti ormai sono tropo pochi per assumersi altre responsabilità e anche i terroristi musulmani batton la fiacca). Giù quindi con consumi, cenoni e magari perfino viaggi: vedrete che all’ultim’ora magari apriranno anche qualche frontiera.
Entro la terza settimana d’Avvento al massimo, dunque, tutta l’Italia sarà zona gialla. Come la Bandiera Gialla che i vascelli d’una volta issavano quando c’era il contagio a bordo. C’impesteremo allegramente a vicenda e di nuovo: il governo vedrà rimontare la popolarità; centri commerciali, osti e mercanti vari avranno finalmente di nuovo il loro giusto guadagno; magari strapperemo ai maledetti austriaci, nostri secolari nemici, il monopolio della Settimana Bianca. Tutti saremo contenti.
Quindi, a gennaio, saremo di nuovo alle solite. Anzi, magari andrà pure peggio. E chi andrà all’ospedale non potrà più sperare nella risorsa di cui anni fa cantava il vecchio De Gregori: non potrà nemmeno più farsi fare l’amore dalle infermiere perché il rischio di ampliare il contagio (e parlo solo di quello del covid…) diverrebbe esponenziale. Allora li sentirete l’ONU, l’EU, il governo, le maggioranze, le opposizioni, gli apocalittici, gli integrati, i nagazionisti…
La Terza Ondata durerà ad andar bene fino a giugno. Poi dovrà andarsene, per salvare la stagione turistica estiva. È così che va la società dei consumi.
Buona falsa guarigione a tutti, quindi, con albero e presepio. Sarà bello ribeccare il contagio scambiandoci baci sotto il ramoscello di druidico vischio.
Ça ira. Vedrete che andrà così. Quod demonstrandum erit.

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