Rosa Fioravante: “amara analisi del voto”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Rosa Fioravante

Ma come doveva andare? Da almeno dieci anni – se non addirittura da Mani Pulite – in questo paese esiste una martellante, incessante, infaticabile campagna mediatica che suggerisce che il Parlamento, i politici e i partiti sono cloache piene di inutili nel migliore dei casi e corrotti succhiasangue nel peggiore. Al punto che, sempre da anni, esiste un martellante, incessante, infaticabile sforzo da parte dei partiti e delle forze politiche per confermare di essere tali, fino a crearne uno intero di partito (il M5S) precisamente su questo presupposto (la propria inutilità) e fino all’adozione da parte di tutti gli altri della retorica e dei provvedimenti su quel presupposto fondati (prima con l’abolizione del finanziamento pubblico voluta dal pd e ora col voto unanime del parlamento alla riforma del taglio dei parlamentari). Praticamente l’unica scheggia impazzita in questo perfetto sistema di condizionamento del senso comune é stata l’antipatia di Renzi che, pur proponendo di abolirne una intera di Camera, ha fatto sì che gli italiani rispedissero al mittente quella schifezza di riforma costituzionale che altrimenti avrebbero accettato senza problema alcuno.

E certo che c’è uno scollamento tra centro e periferia nel voto del referendum, e certo che troviamo il solito divario tra ceti urbani altamente scolarizzati e tutto il resto ma non lo scopriamo ora. Un tempo esistevano partiti che nelle periferie e ai non scolarizzati raccontavano che i loro problemi dipendevano dallo sfruttamento, dal capitalismo, dai pochi che si arricchiscono sul loro lavoro; oggi in quegli stessi luoghi ci sono rimaste le campagne contro la Politica e contro gli immigrati, mentre i partiti che avrebbero dovuto (teoricamente) provare a contrastare queste due ultime visioni hanno ben deciso prima di tagliarsi i finanziamenti pubblici poi di tagliarsi il numero degli eletti. Nel dubbio, hanno anche deciso che loro di risolvere quei problemi non ne avevano proprio modo e tempo così, a scanso di equivoci, per non illudere nessuno che effettivamente potessero essere utili o che la politica non facesse tutta schifo allo stesso modo.

Io ho come l’impressione (che è davvero per ora solo tale) che analizzando i dati delle regionali scopriremo che alla fine i flussi sono tutti interni alle coalizioni, che la sinistra radicale sparisce a favore del centrosinistra, che i grillini fanno il solito can can, che molto dipende dalle affluenze ecc ecc. cioè scopriremo che in Italia nessuno cambia più sostanzialmente idea. Cioè ancora, scopriremo che le forze politiche di sinistra e centrosinistra hanno smesso di fare quel mestiere lì, quello di occuparsi PRIMA della testa delle persone e solo POI di cosa ne risulta nelle urne, ovverosia quello di occuparsi PRIMA di cambiare le loro condizioni economiche e di livello di istruzione e POI di capire come comporre le liste. E siccome non esiste oggi quasi nessuno che vuol tornare a far quel mestiere lì, continueremo a campare di paura che vincano le destre – e per fortuna che questa cosa esiste ancora -, a tenere una regione di qua e recuperare un comune di là, a esaltare il modello quartiere di sailcavolodove e fare le prime pagine sull’assessora vattelapesca del momento. Dico “continueremo” perché mi sembra evidente ancora una volta di più che extra ecclesiam e il resto lo sapete, se non lo sapete ve lo dico in italiano: sbarramento.

Sì, un po’ spiace per il parlamento dimezzato ma infondo bisogna anche chiedersi: ricostruire il tessuto democratico di questo Paese a chi dovrebbe giovare? La stragrande maggioranza degli italiani non sa la differenza di iter tra un decreto e una legge ordinaria, non sa cosa sia lo spread, non ha idea di come funzioni un consiglio comunale, non ha contezza delle minime procedure dei bandi di gara pubblici o di quali competenze siano in capo a quali enti in materia di sanità, istruzione, sicurezza ecc. e tutto questo non perché le persone non vogliano saperlo ma perché la Politica ha deciso che non devono avere tempo per studiare, tempo per associarsi, tempo per rendersene conto.

Se esistesse una sola forza politica vagamente progressista con un segretario che stasera si stesse facendo forte di aver vinto le elezioni, infatti, questo starebbe andando in giro dicendo che da domani metterà a ferro e fuoco il Governo per diminuire l’orario di lavoro a parità di salario. Invece noi abbiamo Zingaretti, il quale va dicendo che vuole il mes e abolire i decreti sicurezza, due cose che vanno una benissimo e una malissimo ma che continueranno a non far cambiare idea a nessuno. E siccome non abbiamo davvero nient’altro, speriamo solo di cavarcela anche al prossimo giro; e per cavarcela intendo che a nessuno venga in mente che da 300 i deputati possono passare anche a 150 e così via. Perché quella martellante, incessante, infaticabile ideologia in cui siamo immersi per cui la Politica significa subire i processi e non innescarli ha vinto così tanto che non ci resta che sperare di “subire meno”.
Che amarezza.

Commento facebook di Mariano Billo Paolozzi:

Condivido nel metodo quello che dici, pur non condividendo tutto il merito. Ma poco importa, il principio è questo.
Ti aggiungo tre cose.
1) alla scomparsa dell’organizzazione e del pensiero forte socialista, si affianca la totale mancanza da almeno 30 anni dell’azione del cattolicesimo democratico e della stessa chiesa. Le parrocchie, per fare un esempio, non riescono ad egemonizzare più le periferie. Non riescono a farlo materialmente, non ci riescono a farlo sul piano morale-religioso, non ci riescono più nemmeno con il misticismo e credenze di sorta.
2) Il pensiero liberale si è completamente rincretinito. Da un lato di è perso nel manuale delle marmotte del libero mercato ad ogni costo, dall’altro si è fascistizzato pur di andare in culo ai comunisti (che manco esistono più) per una polemica di 30 anni fa. E manca un pensiero ed una opposizione autenticamente liberale, che oggi sarebbe kaynesiana certamente.
3) Vedi che ora, per inseguire i Sovranisti (per altro in affanno), Pd e Co inizieranno a Insultare non solo le periferie, con i fatti, ma anche i centri urbani scolarizzati. Li chiamano ogni giorno popolo delle Ztl, verranno mandati a cagare anche da quelli alla prima offerta politica normodotata. Forse Conte, chissà

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