IL CENTRO-SINISTRA DIALOGHI CON IL M5S PER COSTRUIRE IL CAMPO PROGRESSISTA

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Una campagna elettorale da quattro spicci, senza veri contendenti, tutta giocata sulla eterna lotta tra bene e male. Ma intanto c’è una petizione da sottoscrivere.
Si prepara una campagna elettorale talmente banale che sembra già tutta decisa, anzi “sceneggiata”. Questi gli elementi: 1) arrivano i fascisti, anzi sono già qui; 2) dobbiamo fare un guazzabuglio politico che contrasti l’onda nera, anche imbarcando la destra; 3) il tono deve essere catastrofico, apocalittico, triste, disperato (la siccità, i fuochi, il caldo torrido, la guerra, il Covid, l’acqua che piange, il bambino sul fuoco, cambieranno la Costituzione, faranno il presidenzialismo, come se questa fosse ancora una Repubblica Parlamentare e non quella dell’uomo solo al comando), 4) niente dibattito politico, che annoia: o così o pomì, ‘o con noi o contro di noi’ insomma, riesumando un vecchio slogan fascista, 5) Conte è il vero colpevole di tutto, anche del caldo torrido, una serpe, un vero traditore come Saddam Hussein, probabilmente detiene anche armi di distruzione di massa, chissà che dice Blair; 6) Brunetta, Gelmini e Carfagna sono brave persone incappate per errore nella rete berlusconiana, anzi ce ne fossero di liberaloni così. Di Maio, invece, è un ragazzo napoletano plagiato da Conte. Esagero? Macché. Andatevi a sentire gli interventi e le dichiarazione di Letta, e mi darete ragione.
Oggi Damilano su ‘Domani’ parla dell’ “onda nera” incombente e di Mattarella che da solo vi avrebbe fatto fronte in passato. Come vedete stiamo già retrodatando la minaccia dell’onda nera, pur di renderne efficace l’impatto sugli elettori. Stefano Feltri sostiene che siamo al momento Trump della politica italiana: mi chiedo, ci sarà un imminente assalto a Montecitorio? Mario Giro, sullo stesso giornale, insiste sulla necessità di non opporre veti al guazzabuglio anti-Meloni (poverino Renzi, che vi ha fatto?) e di porre più attenzione alla crisi sociale (metti che i poveri vadano a votare?): come al solito la difficoltà degli ultimi è sempre materia di elezioni ma mai di governo, anzi i governi cadono sempre un attimo prima di affrontare DL Aiuti o programmi di intervento sociale (è stato così per Draghi, fu così anche per Monti). Vedrete, sparirà anche dalla campagna elettorale ogni riferimento alle imprese (con cui si dialogherà in privato, fornendo reciproche rassicurazioni) e ci assorderanno sulla necessità di porre mano alla crisi sociale (ma solo in funzione antiConte). Una campagna condotta su questo filo di disperazione e di allarmismo apocalittico, ci renderà più tristi, più soli e più disperati di prima. Tanto per perdere male.
Con ciò, si può dire che la campagna elettorale ha già detto tutto, al netto dei patti elettorali sottoscritti o da sottoscrivere. I pochi contenuti comunicativi prescelti (onda nera, siccità, crisi, guerra, covid, moriremo tutti) sono già stati tutti esposti e squadernati da politici e media. Come a togliersi un peso, come a minacciare che più di questo non c’è, inutile frignare. Ci mancava solo la vocazione maggioritaria per fare tombola ma ci ha pensato Provenzano, il predestinato. Bravo. La qualità della classe politica, degli intellettuali organici (a partire dai giornalisti), degli spin doctor, dei media social manager, degli insufflatori di ideone, dei cortigiani, dei guru è così scarsa che nemmeno si nota più. Da corrida politica che poteva essere, la campagna elettorale sarà, invece, un grandioso focus group, dove sperimentare metodi e stili di convinzione soporiferi e apocalittici nello stesso tempo. Ma intanto c’è una petizione da sottoscrivere.
Perché questo possa cambiare servirebbe rompere gli schemi, andare oltre questa patina di finta lotta politica, che è per la maggior parte una lotta interna ai ceti politici, e opporre resistenza all’accoppiata ‘centrodestra vs centro’ che punta a saturare tutto lo spazio politico. Come? Con un patto politico tra 5stelle e sinistra, che neghi la dialettica di comodo che ci stanno propinando (onda nera, da una parte – il nostro guazzabuglio “responsabile” dall’altra) e che trasformerà lo spazio politico in un piano così liscio, così neutralizzato, che farà schifo aderirvi persino alla presunta onda nera. Un asse progressista, di riforma politica e sociale, di tutela dei deboli e dei subordinati, che coinvolga la sinistra (nelle sue varie conformazioni) e il partito di Conte, unico tra tutti a parlare di un programma sociale anche al governo, non solo in campagna elettorale. Io credo che si possa ancora fare a patto che ci facciamo sentire. E se non dovesse accadere nulla di tutto ciò, si vedrà.
PS, su questi temi ho sottoscritto una petizione. Invito, chi fosse d’accordo, a leggerla e sottoscriverla a sua volta.
Siamo donne e uomini, iscritte/i e non iscritte/i a partiti, che si collocano culturalmente e politicamente nel “Campo Progressista” e sentiamo la necessità urgente di lanciare questo appello, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre prossimo.
Siamo molto preoccupati. Le ultime vicende che hanno determinato la caduta del governo, “senza formula politica” di Mario Draghi, rischiano di dividere e depotenziare il Campo Progressista, per noi fondato su tutte le forze e movimenti che in questi anni hanno collaborato o hanno mostrato una disponibilità a collaborare e a costruire un alleanza. Una alleanza larga e inclusiva, della libertà, della uguaglianza, dei diritti di tutte le persone, del femminismo e della decisiva difesa dei “beni comuni”.
Mentre una parte di queste forze sembra stia per siglare un accordo elettorale unitario (Pd/Articolo Uno, Sinistra Italiana, Verdi, Demos, PSI) ogni giorno assistiamo a continue dichiarazioni di “impossibilità” o di veto esplicito rispetto alla necessità di dialogo e accordo con Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle. Noi pensiamo che questi veti non abbiano ragione di esistere e debbano essere rimossi per consentire il dialogo, il confronto e, speriamo, un accordo politico-programmatico con il Movimento 5 Stelle.
Eravamo convinti che l’esperienza del Governo giallo-rosso Conte II, che noi giudichiamo positiva, avesse creato e cementato un rapporto maturo tra le forze del centro-sinistra e il M5S, pronto a trasformarsi in un’ampia alleanza per affrontare le prossime elezioni politiche. Un’alleanza in grado di competere efficacemente con la destra sovranista, schiacciata ancora su posizioni sociali e civili regressive. Una destra che se non contrastata efficacemente potrebbe addirittura avere, dopo le elezioni, i numeri per cambiare la Costituzione.
Noi, pur comprendendo le ragioni della incomunicabilità di questi giorni, chiediamo di guardare avanti, chiediamo la ripresa del confronto e del dialogo tra centro-sinistra e il M5S. Valori e programmi delle diverse forze mostrano contenuti e profili ampiamente compatibili e possono trasformarsi, dopo un confronto aperto e generoso, in una sintesi programmatica comune.
La missione di dare una prospettiva di crescita sostenibile, di uguaglianza e libertà al nostro Paese viene prima di tutto. Come suggerito da molti ideatori del Campo Progressista, come Pier Luigi Bersani, va avviato immediatamente un confronto con Giuseppe Conte e il M5S per arrivare ad una proposta di alleanza politica e civica, unitaria in grado di offrire una prospettiva di impegno e mobilitazione a tutte le donne e uomini, come noi, che nn vogliono la vittoria della destra sovranista.
Tocca a noi sui territori e soprattutto a voi nei centri decisionali nazionali dare speranza a nostro Paese.
Se sei d’accordo con noi firma questo appello rivolto a:
– Enrico Letta, segretario Pd
– Giuseppe Conte, presidente M5S
– Roberto Speranza, segretario Articolo Uno
– Nicola Fratoianni, segretario Sinistra Italiana
– Eleonora Evi e Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde-Verdi
– Paolo Ciani, segretario Demos
– Enzo Maraio, segretario PSI
– Elly Schlein, Emilia-Romagna e Italia CoraggiosaPromotori
Paolo Trande
Camilla Scarpa
Vincenzo Walter Stella
Elena Baredi
Gabriele Bettelli
Letizia Reggianini
Ivan Sciapeconi
Mirella Santi
Donato Pivanti
Franca Ferrari
Giovanni Finelli
Cristina Contri
Domenico Savio Campana
Marcella Mauthe
Riccardo Caporali
Gabriella Petrella
Francesco Rocco
Pina Fasciani
Gian Luigi Giordani
Rita Gamberini
Corrado Salvioli
Monique Bonacorsi
Fausto Anderlini
Nadia Calanca
Giorgio Piccarreta
Milena Greco
Alfredo Morganti
Andrea Lombardi

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