UN PRIMO COMMENTO SUL VOTO IN FRIULI E AL COMUNE DI UDINE

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Antonio Floridia
UN PRIMO COMMENTO SUL VOTO IN FRIULI E AL COMUNE DI UDINE
E’ possibile una prima valutazione del voto in FVG, facendo un confronto con il voto omogeno delle regionali di 5 anni fa, tenutesi un mese dopo le politiche del 4 marzo 2018.
Votanti: scendono ulteriormente, dal 49 al 43. Si conferma che le Regionali (alla faccia dell’autonomia differenziata!) interessano sempre meno gli elettori.
Forte voto personalizzato sui candidati presidenti: 490 mila validi rispetto ai 394 mila voti validi alle liste
IL candidato presidente del Centrodestra passa dal 57% del 2018 al 64% di quest’anno
Il candidato del Centrosinistra e era al 26,9% nel 2018, oggi è al 28,4%: ma in questo dato è INCLUSA OGGI la lista del M5S, che ottiene appena il 2,4% e va ESCLUSA la lista IV/Azione che ottiene solo il 2,75 e non supera la soglia per entrare in Consiglio. Il M5S, da solo, nel 2018, ottenne l’11,2%. Un mese prima alle politiche del 2018 aveva ottenuto il 24%. Alle politiche del 25 settembre il M5S aveva ottenuto il 7%
A questi dati va aggiunto il 4,7% ottenuto da una lista NO-VAX.
Nel 2018 c’era una lista “Patto per l’autonomia” che oggi è entrata nella coalizione di CD, e che nel 2018 ottenne il 4,4%.
La lista del Pd ottiene il 16,5%, rispetto al 18,1% del 2018. C’è da dire che la lista personale del candidato del CS nel 2018 ottenne il 4,1: analoga lista, quest’anno ha ottenuto il 6,3%. Guardando alle cifre assolute – il Pd passa da 76 mila voti a 65 mila voti. Sono 10 mila i voti del cosiddetto Terzo Polo (qui in Friuli, quarto!) mentre i voti della lista del candidato CS passano da 17 mila a 27 mila, Nessuna espansione del CS, ma nemmeno una caduta verticale, mentre il cd fa il pieno del proprio elettorato e acquisisce anche il voto autonomistico.
Il VERO PUNTO CRITICO è la performance negativa del M5S. che non ha tenuto l’11% del 2018, ed era prevedibile, ma nemmeno il 7% delle politiche dell’anno scorso. SI CONFERMA CHE L’ELETTORATO M5S E’ ESTREMAMENTE fragile, disancorato, VOLATILE, non sente alcun vincolo di “appartenenza” e alle elezioni locali e regionali, in gran parte o si astiene o si disperde. E’ un problema serio: quando in campo c’è Conte, il M5S regge, per il resto crolla,
ANTICIPO SUBITO L’OBIEZIONE: il M5S va male perchè si allea con il Pd. I dati smentiscono questa interpretazione. e la prova arriva proprio dal voto alle Comunali di Udine. Qui il M5S correva “da solo”, o meglio insieme alla lista “personale” del candidato sindaco e ad un’altra lista civica. Questo candidato, Marchiol, OTTIENE UN BUON RISULTATO, IL 9,3%, MA IL DATO CLAMOROSO è CHE QUESTO 9,3% E’ OTTENUTO con il 4,3 % della lista personale del candidato e per l’1,1 dalla lista civica e solo per il 2,34% dalla lista del M5S. Peraltro il candidato sindaco, evidentemente apprezzato, prende 3 mila e 500 voti personali, e le tre liste di sostegno appena 2230.
Il risultato di Udine è positivo. si va al ballottaggio con il CD al 46% e il CS al 39,7 (Pd al 19,6%). Che faranno gli elettori di questo Marchiol e tra questi i 671 elettori del M5S? (dati non definitivi, 86 sezioni scrutinate)
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