SCRIVO CON LE MANI LEGATE

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: Filoteo Nicolini

Scrivo con le mani legate è il titolo delle Lettere dal carcere del contadino obbiettore Franz Jagerstatter. Ho assistito con emozione al film rievocativo Hidden life [La vita nascosta] scritto e diretto da Terrence Malick [2019] che ne racconta la storia e il rifiuto di combattere per i Nazisti e giurare fedeltà a Hitler durante la Seconda guerra mondiale. È un film reperibile su piattaforme online che consiglio vivamente di vedere. Per il suo rifiuto Franz  fu sentenziato a morte e giustiziato nel 1943. Durante l’ascesa del Nazismo questo semplice contadino per la sua fede religiosa cattolica rifiutò il giuramento di fedeltà ed obbedienza al Fhurer.  Ci si può chiedere: è un perdente Franz Jagerstatter? È il suo rifiuto a pronunciare una formula di obbedienza, a cui i suoi compaesani si sottomettono passivamente, un gesto inutile o di caparbietà? Perché non accetta un compromesso che gli salvi la vita e gli permetta di tornare a riunirsi con la sua famiglia? Il film ci conduce per mano a scoprire due realtà contrapposte. Da un lato ci sono quelli che lo considerano un disertore codardo, che tradisce la sua patria e la sua comunità contadina edificata su conformismo e una fede convenzionale. Per cui la sua scelta è biasimata e gli costa l’emarginazione sociale e poi la segregazione forzata dalla famiglia. Questa realtà si interroga invano su perché questo contadino semplice e umile si comporti così sfidando autorità e tradizioni. Il giudice del processo tenta un ultimo colloquio per comprendere ma si trova di fronte ad una realtà fatta di fede incrollabile, e ne esce turbato dalle semplici parole di chi è pronto a farsi condannare nel nome della sua libertà di scelta. Alla proposta disperata del difensore di indurlo  a firmare per riacquistare la libertà, egli risponde con  semplicità: Io sono libero. A dire che la capitolazione di fronte ad una obbedienza iniqua non è affatto libertà. E scriverà poi nelle lettere con le mani legate dalle manette:”Per quale motivo preghiamo Dio se dobbiamo comunque prestare in ogni caso cieca obbedienza? A che pro Dio ha fornito agli uomini un intelletto e una libera volontà se non ci è neppure concesso, come alcuni dicono, se questa guerra che la Germania sta conducendo sia giusta o ingiusta? A che cosa serve allora saper distinguere tra bene male?” Una considerazione finale che può sembrare paradossale. Le azioni del bene risultano incomprensibili alle forze opposte. Nei confronti di qualunque presenza del bene esse sono semplicemente cieche e non hanno la capacità di valutare la forza del bene  che può sviluppare l’Io quando diviene cosciente della propria originaria natura spirituale e si rivolge in piena consapevolezza al Cristo come suo archetipo e ideale. 

Il titolo del film si comprende con la citazione finale di George Eliot:” Il crescente bene nel mondo dipende in parte da fatti di portata non storica. E se le cose per voi e per me non vanno così  male, come sarebbe stato possibile, lo dobbiamo in parte a tutti quelli che vissero con fede una vita nascosta  e riposano in tombe che nessuno visita”. È la creazione dal nulla, il frutto delle libere scelte che misteriosamente riemergono per il beneficio di tutti.

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